Riconoscere l'ansia

Il Dizionario della Lingua Italiana Devoto Oli (2003) definisce l’ansia come “affannosa agitazione interiore provocata da bramosia o incertezza, preoccupazione persistente, desiderio assiduo e tormentoso”. Per comprendere meglio l'ansia è importante distinguerla dalla paura.

L’ansia è un’emozione ed è una parente stretta della paura. L’ansia e la paura sono due emozioni simili nella loro manifestazione fisiologica (attraverso sintomi fisici quali tachicardia, respirazione affannosa, sudorazione, senso di nodo alla gola, ecc.), entrambe sono la reazione ad una “minaccia” ma differiscono sostanzialmente perché:

la paura è una reazione emotiva ad un pericolo reale l’ansia è una reazione emotiva ad un pericolo percepito, non così ovvio agli occhi degli altri.

Quali sono i sintomi?

  • aumento del ritmo cardiaco
  • sudorazione
  • spasmi muscolari
  • tremori
  • vertigini
  • sensazione di soffocamento o di costrizione toracica
  • paura di morte imminente

Quando rivolgersi ad un esperto

…quando evito un posto pubblico, soprattutto se non accompagnato
…quando “lascio” che la macchina la guidino gli altri
…quando voglio sempre guidare io, per evitare di sedermi sui sedili posteriori
…quando andare a letto diventa faticoso perché tempo di non dormire
…quando mi sento costretto a controllare più volte di non aver commesso errori al lavoro
…quando tardo ad uscire di casa finché tutto non è in perfetto ordine
…quando devo tornare più volte a controllare la chiusura della porta di casa o l’automobile
…quando, terrorizzato dalla sporcizia, evito in modo assoluto i bagni pubblici, se non adottando infinite precauzioni
…quando sono tormentato dai dubbi, e certi pensieri proprio non se ne vogliono andare
…quando temo continuamente che ai miei cari possa succedere qualcosa di pericoloso
…quando evito il più possibile di uscire di casa da solo
…quando ogni segno fisico mi spinge a chiedere rassicurazioni continue al mio medico
…quando mi sento addosso le malattie degli altri (“Sicuramente verrà anche a me!”)
…quando in un locale nuovo cerco attentamente la posizione della Toilette
…Ma soprattutto quando il mio partner mi dice “Basta! Con le tue paranoie mi stai facendo impazzire!”

Curare l'ansia

Gli interventi terapeutici che hanno mostrato di ottenere maggiori risultati (in termini di migliori effetti a lungo termine) è la psicoterapia Cognitiva Comportamentale.

Il che non significa che altri approcci terapeutici nella cura dei disturbi d’ansia non funzionino, ma se si vogliono ottenere risultati duraturi in tempi brevi si deve prendere in considerazione l’eventualità di iniziare una psicoterapia di tipo: cognitivo-comportamentale.

Lo scopo della psicoterapia cognitivo-comportamentale è quello di insegnarvi a gestire l’ansia, e questo avviene attraverso due fasi:

  • comprendere
  • esporsi

Le due fasi, come si può notare, rispecchiano la radice del nome di questa psicoterapia: cognitivo, ovvero relativo al pensiero, e comportamentale, ovvero relativo all’atto. Secondo questa prospettiva esiste uno stretto legame tra il pensiero ed il comportamento: modificando il primo andrò a sostituire anche il secondo, e viceversa. 

Un ultima indicazione:
Qualunque metodo scegliate per affrontare la vostra ansia, è importante che ricordiate che questa non può essere eliminata completamente: se vi aspetterete questo rimarrete delusi. Il vostro obiettivo è imparare a ridurre l’intensità dell’ansia, e questo è un processo che richiede impegno costante e soprattutto molta pazienza. I benefici che derivano dalla TCC non sono immediati, ma se imparate a “guardarvi indietro” noterete quanto siete cambiati ed i progressi che avete ottenuto già dopo le prime settimane o i primi mesi di lavoro. Ma la parola d’ordine, quando iniziate una psicoterapia, è pazienza. Che, tra l’altro, mal si combina con un’altra parola: ansia.